Istanbul (Turchia) – Primo rally Europeo per le scuderie iscritte ai campionati organizzati dalla federazione internazionale RBR-O, si è svolto nelle strade asfaltate intorno alla cittadina di Istanbul, in Turchia. Clima freddo con una buona percentuale di umidità, l’asfalto sporco, reso ancora più scivoloso dalla pioggia, che nella parte a nord del tracciato ha reso le strade molto pericolose per i piloti. 10 speciali percorse con poca possibilità di rifiatare; una massacrante seconda sezione, con le speciali “bagnate” su Noiker II e Prospect Ridge II ed una quarta sezione, con la temibile Fraizer Wells II e Pribram. Molte vetture al traguardo rispetto agli ultimi rally percorsi, un dato che fa sorridere gli organizzatori e qualche Team Manager.
Dalla nostra postazione nel parco assistenza, possiamo raccogliere alcune interviste durante e dopo la gara. Vince con la sua Citroen C4 Renars Ostrovskis festeggiando alla fine dell’ultima prova con tutti i compagni di squadra, attendendoli dopo l’ultimo controllo orario, oltre Mineshaft II.
Il corteo dell’ImboGAMES Racing Team, si è poi esteso al parco assistenza, approfittando anche della lunga assistenza prima della premiazione e del ritiro delle vetture in parco chiuso per le verifiche post gara.
Soddisfazione per il Team di Mazzeo, che ha raggiunto la prima vittoria assoluta nell’Europeo e della stagione, anche se, visti i tempi delle poche prove disputate al Montecarlo WIRC, questa ad Istanbul, poteva essere la seconda vittoria stagionale e non la prima. Le parole del responsabile Imbo: “All'arrivo abbiamo avuto il tempo per festeggiare il nostro portacolori OSTROVSKIS Renars che ha condotto un rally da vero campione, mettendo in mostra tutte le sue qualità di pilota dal piede pesante. Congratulations Renars!”. Nelle retrovie, lotta di classe “interna” tra Strazzi e Brisa in A5.
Se l’imboGAMES ha fatto vedere di cosa è capace, anche dalle parti del pezzenTeam si può stare tranquilli. La scuderia di Ghibaudo continua a restare una costante veloce di ogni campionato e non solo per i soliti noti, dietro a Braga ed Albertella, le prestazioni veloci di Ferrari e Affrikast, quest’ultimo secondo in N4, fanno aumentare il valore aggiunto del gruppo.
Le parole di Piero Albertella dopo Noiker II: “Noiker e Noiker II o si odiano o si amano. A me piacciono molto e so delle insidie che nascondono. Se poi si corre su asfalto bagnato come stasera c'è davvero da stare attenti ad ogni metro di strada percorso. Sono partito molto piano, credo di aver fatto qualche centinaio di metri dall’inizio prova a velocità da guidatore della domenica, tanto per rendermi conto delle condizioni di grip e tenuta della macchina. I ricognitori che sono passati un ora prima, mi hanno comunicato la presenza di acqua sul percorso, vere e proprie pozze, grazie a loro, sono arrivato al fine prova vincendo la classe”.
Ferrari, invece prima di Fraizer Wells: “ Monterò le gomme da bagnato, i ricognitori e i tecnici Pirelli mi consigliano questo tipo di scelta per le coperture. Saranno due speciali incerte, cercherò di recuperare terreno a Rozsa e Klima. “
In casa FGA-Corse, delusione a metà per l’uscita di Cornachin in assoluta, mentre nella classi A6 e N4, De Lucia e Benuzzi hanno portato a casa punti importanti per tutta la Scuderia. Le parole di Valerio De Lucia dopo la prima sezione: “ Devo dire che un inizio così non era nei mie programmi; abbiamo avuto problemi all’idroguida sulla prima e seconda speciale, cose che mi ha fatto sbandare e finire in un prato senza grosse conseguenze per fortuna. La terza speciale è stata fatta bene, anzi, per come si comportava la macchina, devo dire che sono andato piuttosto forte. Cercheremo di fare meglio, anche se il tempo non ci aiuta.”
Chiaramonte Nadir, sembra aver risolto i suoi problemi alla vettura rispetto ad un inizio di stagione non molto fortunato per il pilota del TurboTeam. “ Dopo i problemi iniziali ed un piccolo testacoda, sono riuscito a girare bene sulle prove intorno ad Istanbul, la macchina era perfetta e di questo ringrazio tutto il Team”. Problmei ancora per Salati, nella scuderia “gemella” RallyRacing, che per un uscita di strada dove non ci sono spettatori, rimane bloccato. Un peccato, perché la sua prova stava entusiasmando la classe A6. Le sue parole al rientro in assistenza: “ Termina cosi un altro rally con l'amaro in bocca! In ben tre rally ufficiali ho lasciato 24 punti!! 3 secondi posti! Incredibile! Poi sempre nelle ultime due speciali! Comunque sono contento perchè mi sono divertito molto sopratutto stare a poco da Piero in alcune prove è molto stimolante! I complimenti vanno a tutti gli arrivati ma a Piero in primis che per la prima volta l’ho visto sbagliare su una prova,i complimenti anche a Grandis e DeLucia, velocissimi. ”
La classe A7, ha avuto un suo dominatore: Brzeski Tadeusz, veloce con la sua 306 Maxi, davanti a Rosset e Vidali. La lotta per la classe però, è stata subito monopolizzata dal pilota polacco, lasciando il secondo posto a Weginger, con la sua Clio R3. Attardati gli italiani che solo alla distanza sono riusciti a farsi vedere nelle prime posizioni o come vincitori di prove speciali. Dell’Aosta Virtual Team, parla Rosset, subito dopo la seconda sezione: “ Noiker e Prospect sono state durissime da affrontare in quelle condizioni, a tratti su Noiker non si vedeva la strada da quanto pioveva. Mi ha fatto piacere vedere i miei tempi, con Vidali e Rigolone chiusi in 3 secondi.“
Vidali del VIGOR Racing Team invece, parla dopo Pribram, all’ultima assistenza utile per la gara: “ I meccanici stanno montando un nuovo assetto, spero di poter andare meglio delle precedenti prove che sono state un disastro. Problemi alla frizione appena prima del traguardo di Fraizer, mentre su Pribram l’assetto non mi ha proprio favorito. Non avevo grip e la macchina andava dove voleva. Parto su Mineshaft, sapendo che non posso sbagliare."
E’ stato un bel rally che ha messo a dura prova gli equipaggi italiani presenti. I privati e le scuderie dell’Europa sembrano essere preparati alla grande costante presenza italiana nei campionati EIRC e WIRC. C’è da sperare che non sia sempre così, ma che un Braga, un Ferrari, un Chiaramonte, un Pisanu o un pilota italiano della classe regina A8, possa trionfare anche all’estero.
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